“E’ meraviglioso !” Vari villaggi del gusto a “I primi d’Italia”.

Il titolo del post non è propriamente un giudizio, è più una citazione del tormentone che Venerdì sera ha accompagnato me e i miei amici nel giro di I primi d’Italia. Dal 25 Settembre è difatti andata in scena questa Kermesse culinaria, tutta incentrata sulla pasta ed in generale i vari primi che caratterizzano il territorio italiano.

La pasta è sicuramente un alimento dalle mille qualità, ma noi ci siamo ritrovati a canticchiare in continuazione E’MERAVIGLIOSO non per la bontà dei vari piatti assaggiati, ma a causa della mia neopassione per The lego movie. Il vino ha fatto il resto (non vi allarmate, non sono un’ubriacona e vi dirò anche che vino ci siamo bevuti in 4 !).

Non tutte le degustazioni che abbiamo deciso di fare sono state realmente meravigliose.
La manifestazione offriva la possibilità di assaggiare pasta, polenta, gluten free o riso al costo di 2,50 euro il piatto nei 4 villaggi del gusto posti rispettivamente in Piazza San Domenico, e Via Mentana. A 7, 50 euro invece le taverne, collocate un po’ ovunque nel centro, offrivano menù leggermente più elaborati.

Piuttosto deludente è stato l’assaggio di tagliatelle fatto a Piazza San Domenico. La cottura era bene al dente, ma da profana dico che il sugo non era di qualità eccelsa. Troppo simile ad un ragù pronto e, se l’evento è stato gestito come altri nei quali ho lavorato, non è stata solo una sensazione.

Nello stesso villaggio abbiamo anche spazzolato velocemente dei sedanini alla ricotta, pancetta e pomodoro, sciapi e assolutamente poco degni di nota.

Affamati come degli orsi a inizio primavera ci siamo diretti verso la piazza centrale con in mano un bicchiere di vino bianco (il terrificante abbinamento con il ragù l’ho scelto io perché quella sera non avevo voglia di rosso). Più precisamente ci siamo fatti accompagnare da un Grechetto dei colli Martani del 2013, biologico. Non mi sono fermata più di tanto a degustarlo, quindi l’unico giudizio che mi sento di dare è di tipo alcolico: non mi ha provocato nessun tipo di mal di testa la mattina dopo e per un fisichetto sensibile come il mio vi assicuro che è una gran cosa.

Abbiamo abbinato lo stesso vino alla portata che più mi è piaciuta della serata in quanto a stranezza e originalità: la pasta alla farina di  canapa, o Canapasta. Il gusto non è per tutti e per tutti i sughi. L’accostamento con il ragù piccante è stato piacevole in perché stemperava il sapore dolce dell’impasto; quello con la panna e salsiccia, troppo discostato per risultare gradevole, mentre quello al mais, pomodoro alici e fagioli adatto solo agli amanti dell’agrodolce.

Abbiamo anche visitato la taverna Morlupo, sede del villaggio del tartufo. Qui siamo stati deliziati da gnocchi al tartufo e carbonara ai broccoli romani. Entrambi cremosissimi, ci hanno fatto venire voglia di provare a riprodurli a casa il prima possibile !

Il villaggio più bello in assoluto è stato però quello dello street food. Entrare nel padiglione è stato come fare capolino in tutto un altro mondo popolato solo ed esclusivamente da prodotti artigianali e regionali tipici. Più che le parole è la galleria che potete vedere sotto a dare l’idea della bellezza dei cibi presentati sotto questo tendone. Mi è sembrato quasi bastasse solo lui a fare il festival. Per buona pace dei sensi tutti i commercianti si sono lasciati andare a degustazioni gratuite, molto più facilmente di quello che accade in una comune manifestazione, mantenendo un atteggiamento tranquillo, gentile e pacato nonostante la grande folla di Venerdì sera. Per ringraziare gli abitanti del villaggio ci siamo comprati a 10 euro 5 cannoli siciliani, farciti al momento da un siciliano con il cappellino nero, e un pacco di taralli classici. Ma non continuo a parlare. Preferisco lasciare alle immagini il compito di invitarvi alla manifestazione (I primi d’Italia) se non quest’anno almeno l’anno prossimo! Ad attendervi ci saranno anche cooking show ( noi abbiamo visto quello di Simone Rugiati <3 ) e spettacoli. perché non fare un salto?