Bake off Italia: terza puntata. Metà tradizione e metà televisione.

Lasciatemi cominciare questo commento con una breve riflessione personale…. PORCAZZOZZA ! Ma con tutti i dolci professionali che si posso fare, proprio un dolce americanissimo, e anche pesante come una palla di piombo, dovevano fare sti poveri concorrenti?????

Durante la terza puntata di Bake off Italia 2014 infatti sono state proposte due prove, una creativa e una tecnica, come al solito. La prova creativa è consistita nella preparazione di uno Strudel sotto gli occhi ipercritici di Renzo Zanolini, pasticcere esperto per l’appunto di Strudel (e un po’ a disagio davanti alla telecamera).

La prova era creativa, quindi non comprendo come mai qualsiasi scostamento dalla ricetta originale, se non un cambiamento di pasta da Strudel a Frolla eseguito dal grembiule blu della puntata Alfredo, sia stato spuzzato dai giudici. In realtà anche chi si è attenuto strettamente alla tradizione, come uno dei due eliminati Stefano, è stato penalizzato, questo a ragione.
Insomma, visto che quasi tutti gli Strudel sono stati considerati insufficienti, alla fine della prova io, che guardo il programma anche un po’ per informarmi e migliorarmi (e forse sbaglio viste le dinamiche televisive), non ho capito per niente come si fa un vero Strudel originale. Non mi ha aiutato la spavoneggiata di Clelia: “devo poter leggere una lettera d’amore attraverso la sfoglia”. E attraverso la pasta frolla la leggi ??? Posso solo dedurre che la critica e l’acidume facciano audience.

Evitando altre polemiche (come vi sarete accorti mi diverto un casino a criticare, ma lo faccio bonariamente perché fortunatamente non sono nessuno) ho comunque apprezzato l’invito di un esperto e la richiesta di preparazione di un dolce seriamente tradizionale. Se si vanno a fare delle ricerche in quasi tutte le regioni italiane esistono dei prodotti dolci tipici, legati soprattutto a delle festività, tutti riconducibili alla forma ripiena e a spirale dello Strudel. Ad esempio, qui in Umbria esistono delle varianti di questo dolce chiamate Attorta, ripiena oltre che di mele anche di Alchermens, cioccolata, uvetta e frutta secca, e Rocciata, tipica di Assisi e ripiena di mele, fichi, prugne, nocciole. Andando in altre regioni più a sud, ad esempio prendiamo quella di mia madre, la Campania, troviamo ancora un dolce della categoria detto Pizza Figliata o Serpentone, ripiena solo di miele (non mele) e noci. Non sono esperta della questione, ma anche spingendoci in posti molto lontani dalle Alpi, dove lo Strudel è famoso, si trovano dolci di sfoglia arrotolata, a volte a serpente a volte a ciambella, come il Buccellato siciliano, ripieno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia e altro a seconda della zona. Sarebbe bastato ai concorrenti un po’ più di orgoglio per la propria regione per fare uno Strudel creativo. Comunque sia, è stata la prima prova in cui forse può essere individuato un po’ di interesse per il dolce italiano in sé e non solo per la dinamica rosa stucchevole televisiva tipica di Real Time.

Andiamo alla seconda prova: qui se non mi freno inizio a dire un sacco di cattiverie senza senso compiuto. E’ stata richiesta questa torta, nata nei blog americani, chiamata Rainbow cake. Il trionfo del colorante alimentare e dell’allegria pop.
Lo ammetto, a livello visuale è un dolce meraviglioso, che trasmette gioia solo a vederlo e che risulta sicuramente adattissimo ad una festa di compleanno per bambini piena di pallocini, balli di gruppo tipo Coccodrillocomefa e chiasso. Se la guardo penso subito alla scena della festa rovinata in Piccola Peste ( https://www.youtube.com/watch?v=hup-Pr_FOFY ).
A livello di gusto credo che sia un’eccessiva sovrapposizione di sapori; 6 tipi di frutti diversi più una crema al burro, sostituita con una ganache allo yogurt e mascarpone in Bake off. A proposito: gli autori di Knam hanno una passione sfrenata per il Mascarpone. E’ la seconda prova tecnica in cui compare in quantità industriale !
Comunque, questi 8 – 9 sapori non sono tanto facili da individuare all’assaggio, no? Sarei curiosa di mangiarne una fatta come si deve per constatarlo. Non sono nemmeno sicura che quella di Knam verrebbe approvata da un’esperta Blogger americana.

In realtà il problema di questa prova è stato il tempo.
Tutti i concorrenti non hanno terminato la prova correttamente. Ma è ovvio. Gli sono state fornite solo 2 ore e mezza circa per preparare 6 basi, 6 bagne e una crema, più il montaggio.
Leggendo la ricetta si ricava il tempo di preparazione dei 6 strati, cioè 35 minuti per 3, 105 minuti, cioè più di un’ora e 3 quarti. Bisogna poi contare il tempo di preparazione, che con l’uso di tutti i macchinari supertecnologici inseriti nel programma a fini commerciali si allungano. E riempi la planetaria e svuota la planetaria, trasferisci i composti, usa quei dischetti bastardi di alluminio al posto delle teglie tonde… insomma solo la preparazione della base da cuocere prende (stiamo stretti) 15 minuti. 120 minuti per le basi insomma, cioè 2 ore più il tempo di raffreddamento, 10 minuti a base a meno di non metterle nell’abbattitore (che pecionata!). Mettiamo che i concorrenti preparino le bagne e parte della crema durante la cottura delle basi. Comunque per il montaggio rimangono solo 15 – 10 minuti.

Non dico che un pasticcere non debba essere capace a preparare una tale mole di composti diversi in così poco tempo, la lancetta dei minuti vola in una cucina professionale, solo che qui è palese come sia stata ristretta la tempistica ad-hoc per mettere in difficoltà i concorrenti, eliminarne uno più facilmente e rendere più avvincente la puntata. Lacrime panico e musiche da Colossal fanno audience. Questo non mi è piaciuto.

Va bene… tiro fuori la mia parte dolce. Sono stata contentissima che Antonio, il concorrente per cui tifo ( ebbene si, si sono create tifoserie in casa e nella mia cerchia) sia passato in buona posizione e abbia fatto la migliore Rainbow cake! Forza Campaaaania!

Devo ancora decidere se proveremo a farla con Stefania perché comincia a diventare una spesa prendere 6 succhi, sei coloranti, più glucosio e tutto il resto. Una parte di me però vuole assolutamente vedere comparire sulla tavola quell’esplosione di colore (e pure eccessivamente di sapori O.o). Nel frattempo cercherò di decidere osservando con occhi sognanti la Rainbow Cake di colei che l’ha resa famosa: Kaitlin Flannery. Buon colore a tutti !