Senza di lui la Soia non sarebbe un OGM…forse. E’ tutta colpa del Glifosato: episodio 2.

Ebbene, preparare esami non mi impedisce di pormi domande cretine sul mondo e su quanto una semplice informazione molto rilevante possa passare totalmente inosservata se non utile alla moda del momento.
La moda del momento è essere intransigentemente vegano e contemporaneamente contro gli organismi geneticamente modificati per motivi non specificati.

Premetto che sono pro OGM (perché mi fido del principio di equivalenza sostanziale) e che non ho nulla contro salutisti, vegani, vegetariani, fruttariani, insalatariani, ecc.  Anzi, come probabilmente ho già detto, ammiro molto la loro sensibilità in materia di esseri viventi e questione ambientale. Il problema sono gli estremismi.

Lo stile di vita da loro proposto per alcuni  aspetti è meno attuabile di quanto possano pensare.

Il termine Veg. ha infatti assunto una connotazione salutista che fa rimbombare nella testa una serie di concetti buoni e amorevoli tipo “tutto naturale e bio”, “benessere animale”, “salute di corpo e mente” e “let the sunshine here”. Ecco, non è proprio così, o almeno comincio ad avere questa impressione.

La questione cretina che mi si è parata davanti studiando genetica riguarda la tanto amata Soia.
L’industria alimentare occidentale, a partire da Marta che ha detto no al colesterolo negli anni 90′, l’ha messa in qualsiasi tipo di prodotto: dal classico Hamburger veg. alla Porchetta di Seitan (perché???). E purtroppo i Vegetariani modaioli amano queste cose come i Minions le banane.

Ma la Soia che costituisce questi alimenti che caratteristiche ha?

Bene, bisogna sapere che circa il 90 % della Soia prodotta nel mondo è geneticamente modificato e che ben 12 tipi di legume GM sono stati approvati dall’Unione Europea per l’uso mangimistico e, sorpresa, alimentare.

Quindi già decade per i Veg l’idea di mangiare un prodotto totalmente nature.

Ma mi diranno: “ma scusa Wendy, non dovrebbero scriverlo in etichetta quando una parte di un prodotto alimentare è geneticamente modificata? Io scelgo quelli BIOissimi e non mi faccio fregare”.
Ehm… no, non proprio.

Il Regolamento CE 1830/2003 parla di Etichetta degli OGM e specifica che la loro presenza in un alimento deve essere segnalata al consumatore solo se supera lo 0,9%. Sotto questa percentuale viene considerata una presenza accidentale (ammazza…).
Siccome gli strappi alla regola fanno sempre respirare aria fresca alle finanze dei produttori, credo che questo cavillo burocratico venga sfruttato molto.

Ma perché poi serve che questa pianta sia GM? In parole povere perché il volume della domanda mondiale non potrebbe essere coperto in un modo diverso. La Soia infatti è vulnerabile alle infestanti. Per togliere le infestanti bisogna usare gli erbicidi e qual’è l’erbicida per eccellenza?
Ma il Glifosato!
Ricordate? Lui era già responsabile dell’aumento esplosivo dei casi di Celiachia. Che cattivone.
La Soia non modificata geneticamente, se trattata con l’erbicida suddetto muore oppure diventa fertile e produttiva come un’anziana in menopausa. Perciò per soddisfare la voglia mondiale di Hamburger Veg (ma anche di mangime per animali, bisogna dirlo) l’unica soluzione è utilizzare sementi resistenti al Glifosato.

Altra obiezione che mi si potrebbe fare è: “Ma in Europa gli organismi GM non posso essere coltivati perché vige il principio di precauzione”. Si, è vero però afferma solo che non possiamo coltivarli noi europei. Piccolo particolare; possiamo tranquillamente IMPORTARLI!

Tutto questo non per creare panico ma per esprimere un sincero senso di confusione in materia di etica dell’alimentazione.
Anche perché, se tutti i prodotti che sfoggiano certificazioni di assenza di PGM in etichetta fossero autentici le biotecnologie sarebbero sull’orlo del fallimento totale…
Questo studio mi distrugge …


 

Per Approfondimenti:

GMO Database

– Esempio di requisiti minimi per essere dichiarato non OGM.